martedì 22 marzo 2016

"Plant your seed and let it grow": cosa ho imparato dal rituale di prosperità che abbiamo co-creato

"Plant your seed and let it grow": cosa ho imparato dal rituale di prosperità che abbiamo co-creato


Il "La"
Mi è stato dato dal mio marito quando mi ha annunciato che il suo studio di architettura avrebbe organizzato un bel evento intitolato "Semi di Architettura": mi si è accesa la mitica lampadina e ho preso la palla al balzo, lasciando gironzolare la mia immaginazione attorno all'idea del seme.
Cosa mi ispira il seme? Tanto, visto che questo simbolo mi fascina da sempre: mi viene in mente la crescita e la continua speranza, come se dentro al seme fosse racchiusa tutta la potenza della luce nascosta nel buio. Mi piace l'idea che qualcosa di buono germogli in segreto e che la "primavera" -in tutti sensi - stia per squarciare. Nel seme c'è già l'albero, c'è già il fiore, e tutta la prosperità avvenire: si è concentrata lì tutta la bellezza del potenziale, tema che mi sta tanto a cuore.

Questa storia dei semi era strettamente collegata al mio lavoro di counselor e di creative coach, e sopratutto ai desideri che abbiamo dentro e che vorremmo vedere realizzarsi e prosperare nella nostra vita. Pensate un attimo, ma quanta vitalità si è condensata in un semplice piccolissimo seme? quanta ricchissima e preziosa singolarità nel suo dna! tutto questo mi ha fatto venire in mente il famoso pensiero di Buddha: "il cuore è come un giardino, dove può crescere crescere la compassione o la paura, il risentimento o l’amore, tu, quale seme vuoi piantarci?" e sentivo che nei nostri tempi il giardino - la nostra terra, il nostro mondo- riguarda tutti noi, così ho deciso di invitarvi a co-creare qualcosa con me su questo tema. 
Incubazione. L'idea è germogliata: avrei offerto la possibilità di piantare dei semi-aspirazioni e di liberare la magia dell'intenzione.

Work in progress: un affare di famiglia
L'avventura del seme si faceva divertente, e sempre di più, un affare di cuori: mia madre era venuta a trovarmi dalla Francia, così si ritrovò coinvolta in questa impresa creativa altamente manuale.  
Good idea, visto che si tiene dentro un tesoro di poesia e non trova mai il tempo di scatenare la sua anima artista. Era l'occasione per noi due di vivere un'esperienza epica, come quelle che condividevamo da piccola con la pittura. Il nostro "tempio" ri-aggiornato in versione 2016.
Immaginate la scena: io immersa nella materia del mio "giardino nella terra" (vero proprio humus che nutrivo con infinite sfumature) e mia madre, che spiegazzava e dipingeva fogli da scolareschi con un senso di gioia e di liberazione delizioso da vedere. Mi dicevo: la benedizione inizia da qui, da adesso, da questo sorriso che allontana tutte le difficoltà, inizia da noi che ci inzuppiamo le mani nella felicità dei colori, che manipoliamo, ritagliamo, ci sporciamo, abbelliamo, sogniamo, facciamo vivere alle nostre mani le mille e una vite che si meritano.
Quanti di noi mettono regolarmente le mani in pasta e ne godono, prendendosi il tempo di immergersi nella spontanea e semplice e festosa manualità? 
ps: c'era Leonard Cohen e Chopin in colonna sonora. Con ogni tanto, qualche traccia più elettrizzante.
Dovevate sentire mia madre che si esclamava, un sorriso stampato in faccia:" qui guarda c'è un gabbiano che spicca il volo sull'oceano! Qui c'è un coquelicot che risplende! E qui c'è un orso marino che nuota!" e io " mamma, sono semi?", lei" si, semi e anche uccelli, fiori, animali, spiagge, laghi, montagne".  Grande mamma, potere dell'immaginazione, benedizione. Ulteriore conferma che quando il nostro bambino interiore gioca in libertà, fa nascere inaspettati piccoli miracoli di bellezza. 








Terzo atto: il rituale del 18 marzo
Aveva quindi trionfato l'idea del rituale di prosperità. I pioppi davanti la vetrata dell'atelier avevano già sbocciato esplosivi germogli pronti a sparare i loro "piumini" bianchi ( i “piumini” sono  la fruttificazione del pioppo e trasportano i semi a grande distanza dalla pianta sfruttando la forza del vento... buono da sapere).
Adesso, arrivate voi! Voi con la vostra storia particolarissima, travagliata, sinuosa, meravigliosa, unica...in ogni caso: straordinaria, voi che attraversate la soglia della porta e scoprendo il grande dipinto appeso alla parete, rimanete stupiti che sia a vostra disposizione. Siete chiamati a scegliere tra i semi dipinti che vi abbiamo preparato e piantarli in compagnia di tanti altri coltivatori di desideri.
Il mio dipinto vi fa da oasi, ma tocca a voi seminare ciò a cui aspirate di più: l'amore, l'armonia, la gioia, la bellezza, la pace, la verità, la luce, la vita, la compassione, la benevolenza, il coraggio, la creatività, l'abbondanza. Queste sono le 13 magiche qualità che vi ho proposto, ne avrei potuto aggiungere tante altre ma queste mi sembravano essenziali. I tasselli colorati sono qui nei piatti ad aspettarvi, ognuno totalmente unico ed irrepetibile: di fatto la tua "gioia" sarà sempre diversa di quella del tuo amico, non solo per la sua forma - come la esprimi - ma anche per l'ambiente in cui scegli di farlo crescere - come la coltivi.
Confermo: questo è fondamentalmente anche un rituale di benedizione e questi sono semi di bontà per migliorare i nostri giorni.













Il rituale consisteva in questi semplici passi:
- scegliere un "seme di bontà" e piantarlo nel dipinto
- scattare una foto del proprio seme (l'ambiente in cui lo facciamo crescere)
- prendere una luce Led e racchiuderci dentro un desiderio da piantare in un vasetto di terra, davanti alla natura illuminata dalla fatata luce lunare
- scegliere un seme vero ( tra calendula, pisello, zinnia, peperoncino, aneto ...) e decidere sia di piantarlo nel vasetto di terra dove c'è la vostra preghiera o di coltivarlo a casa.

Piccole considerazioni
1) non è semplice saper cosa si desidera davvero. Ne decidere cosa vogliamo davvero per noi.
Al momento di decidere quale seme prendere, molti di voi davano l'impressione di essere un po' smarriti, un po' indecisi, un po' sollevati, ed allegri come fossero davanti a una fata.
2) non siamo abituati a sentirsi liberi di scegliere ciò che ci fa bene, ma quando osiamo farlo, non ci ferma più nessuno.
Si riconoscerà chi sceglieva da tutti piatti e non si è fatto mancare niente!
3) Che l'armonia regni nella nostra vita. Guardando i semini rimasti nei piattini, posso affermare che l'Armonia è andata a ruba, dopo è stata la Gioia, la Luce, la Vita e poi la Verità. L'amore vi ha trovato un po' timidi, come l'abbondanza. Il coraggio ha trovato i suoi speciali destinari, ma la benevolenza e la compassione sono rimasti ad aspettare i loro coltivatori. Ho visto donne scegliere la Vita toccando la pancia con amore, pronte ad accogliere una buona notizia.
4) A proposito di abbondanza: il piattino era rimasto mezzo pieno come ad evidenziare che una parte di noi non crede realmente possibile l'abbondanza e se ne priva a priori. Questo rituale è stato anche un'occasione per prendere coscienza che spesso ci limitiamo da soli con i nostri pensieri su ciò che è possibile per noi e ciò che non lo è. Ho spesso ripetuto "non ti limitare, prendi ciò che ti serve, ciò che vuoi far fiorire nel tuo giardino" davanti ad occhi che sembravano rispondere "posso davvero?".  Forse possiamo dare una possibilità in più e chiederci come essere più generosi con noi stessi.
5) Abbiamo canali diversi che ci aiutano a scegliere ciò che ci piace. Chi viene attratto dai colori, chi si sfonda di pancia sulla qualità che li serve perché sa di averne furiosamente bisogno, chi sceglie dopo una ponderata riflessione, chi lascia fare al caso...


E mentre tutto ciò accadeva, il dipinto-giardino-terra diventava sempre più rigoglioso, sempre più collettivo, co-coltivato in coscienza e creatività.

6) L'angolo di paradiso: all'inizio sembrava che ognuno di voi volesse trovare un suo personale angolo di paradiso, per piantare il suo seme in un luogo incontaminato, ma poi, mano mano che il giardino fioriva e integrava la diversità, i semi hanno cominciato ad occupare tutto il dipinto ed ad  agglomerarsi attorno ai simboli forti, creando coppie inaspettate e magiche, alleanza segrete tra perfetti sconosciuti che avevano eletto lo stesso "terreno" per crescere e non potevano proprio immaginare che i loro desideri stavano tramando qualche colpo grosso insieme. Grande potere della metafora! Certi semi parevano nati per innamorarsi all'istante. Alla fine i semi mi apparivano come petali di fiori al vento e farfalle giocose.
7)Vi ho chiesto di scattare una foto del vostro seme nel suo ambiente e prendere cura dell'inquadratura proprio perché è la maniera con cui guardiamo alle cose che viviamo che è essenziale, sono i nostri filtri. Infatti alcuni di voi hanno pubblicato su fb la loro inquadratura con il messaggio che hanno ricevuto e facendo la prova vedete che questo pezzettino di dipinto ha qualcosa da dirvi, visto che come sapete non esiste il caso.

Pronoia !
Il rituale si concludeva con una sorta di preghiera: chi prendeva un micro led, chi una piccola stecca di legno intinto di verde, per piantarlo in uno dei numerosi vasetti di terra sulla vetrata davanti a un paesaggio notturno fatato di alberi sbocciati e di acqua misteriosa. Non si poteva sognare meglio per deporre un intenzione preziosa ai piedi di Madre Natura.
Vi sarà già capitato di sentire che la Vita cospira per il vostro bene?
Eravate belli, proprio belli: i vostri volti per un attimo concentrati a raccogliere nel vostro respiro il sogno più autentico, prima di farlo penetrare con le mani nella terra vera questa volta, come a dire       "adesso per i dettagli, pensaci tu vita". Affidarsi alla ritualità e venire trasportati nell'incanto del " Tutto è Possibile". In questo 3 parole è contenuto tutto il messaggio del rituale che ho ideato e anche il significato stesso del seme. Tutto è possibile: piantamo un aspirazione autentica e lasciamola crescere, riponiamo fiducia nella bontà di ciò che siamo e di ciò che ci circonda. Si dice anche " Pronoia" ed è l'opposto della paranoia: essere convinti che l'universo cospira per aiutarci in ogni istante. Non male come prospettiva no? secondo me cambia tutto; è un po' come sostenere con Einstein che la vita è un miracolo: "Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L’altra è pensare che ogni cosa è un miracolo."

Finisco con: GRAZIE per questa co-creazione. Grazie ad ognuno di voi per esservi prestato al rituale, anche perché ho sentito tanti cuori aprirsi, e questo è un mio desiderio che si è realizzato.
Adesso i semi veri e vostri desideri segreti sono custoditi con amore e stanno crescendo nel mio micro-giardino sospeso sul fiume. Ma soprattuto prosperano dentro di voi. 
e un immenso grazie alla mia preziosa Aurora Fioriti, una talentuosa guaritrice, per la sua presenza benefica durante questo rituale.

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